TATUAGGI SIBERIANI
I PAZYRYK CAVALIERI E ARTISTI DEL TATTOO
“I tatuaggi bisogna «soffrirli». Dopo aver vissuto qualcosa di particolare, lo si racconta tramite il tatuaggio come in una specie di diario.”
CIT.NICOLAI LILIN
Un popolo di artisti pastori e tatuatori che a contatto con la natura li favoriva per le loro rappresentazioni di fantasiosi animali sulla pelle.
Uno dei corpi ritrovato da un archeologo in Siberia, esattamente nella regione dei monti Altai, apparteneva ad un capo dalla presunta età di 50 anni.
Simboleggiava sul suo corpo un ariete, un asino e cervi con lunghe corna.
Sul torace erano raffigurate bestie mostruose e comunque tutto il corpo era rappresentato da disegni che finivano per unirsi come per un percorso di vita.
Forse i tatuaggi erano realizzati con gli stessi aghi con cui venivano creati i tessuti.
Più tardi fu ritrovato il corpo di una presumibile donna chiamata la dama di ghiaccio.
La donna giaceva su un giaciglio ricavato da un tronco di larice e adagiata su questo la giovane rappresentava diversi tatuaggi di colore blu sulla sua pelle chiara.
Le indicazioni dell’epoca narrano di una ricca cultura nella zona, beneficiata dalla presenza di diverse vie del commercio e carovane mercantili.
Il loro stile di vita era caratterizzato da spostamenti di natura nomade e composto prevalentemente da guerrieri
Il Pazyryk è il nome del tappeto più antico noto risalente al 500 a.C..
É bene ricordare che tra le civiltà antiche lo sviluppo di questa arte prese piede a Roma e in Egitto ed era una usanza dei pellegrini farsi tatuare con simboli religiosi per evidenziare la propria identità.
L’imperatore Costantino contrastò questa pratica e la religione Ebraica vietò i tatuaggi permanenti.
Infatti veniva utilizzato il pigmento organico rosso ricavato dalla pianta Henna.
Usuale prima delle nozze tatuare completamente le donne con il pigmento di questa pianta, che rimaneva mediamente qualche settimana sulla pelle.
Tra i contadini c’era meno attenzione al pigmento temporaneo e venivano realizzati tatuaggi permanenti utilizzando un colore azzurro che rappresentava anche una condotta scaramantica.
In Siberia questa metodica era utilizzata per distinguersi sul resto della comunità. Il corpo mummificato della dama era ricoperto di tatuaggi con un aspetto moderno caratterizzato sull’epidermide con tatuaggi di animali e di divinità. Apparteneva ad un’etnia di nomadi abitanti in quelle zone per secoli e la popolazione era molto avanzata nell’arte del tatuaggio.
Questo popolo di guerrieri usava tale tecnica per il viaggio nell’oltretomba.
La giovane donna ha un tatuaggio sulla spalla sinistra con la raffigurazione di un animale mitologico come il capricorno e sul suo polso è raffigurata una renna.
I tatuaggi erano realizzati con tinte ricavate da piante bruciate e la pelle poi era stata perforata con un ago o con un altro tipo di oggetto appuntito e frizionata con miscele di grasso e fuliggine.
Questa pratica veniva realizzata almeno cinquecento anni prima della venuta di Gesù e rendeva psicologicamente la persona più attraente ed interessante.
In una camera del cimitero Pazyryk é stata ritrovata una borsa che contiene seme di hashish con un incensiere fatto di pietre usato per il rito funebre.
La cultura di Pazyryk è stata collegata a Scythians le cui tombe simili sono state trovate attraverso le steppe Siberiane.
Lo stile siberiano è caratteristico di Scythians grazie ai rapporti commerciali tra Asia Centrale, Cina e il Medio Oriente.
Gli Sciti erano temuti e ammirati per la loro abilità in guerra e, in particolare, per l’abilità nell’equitazione.
In Asia Centrale infatti le mummie ritrovate sono ben conservate e presentano degli splendidi tatuaggi.
La più famosa di queste venne ritrovata a Pazyryk, località siberiana. I tatuaggi erano strumento di riconoscimento sociale, non solo durante la vita ma anche nell’aldilà.
La diffusione nomade centro asiatica trovò delle somiglianze anche nella cultura celtica.
Lo stile utilizzato per i tatuaggi dal guerriero di Pazyryk viene raffigurato ancora sulle decorazioni dei tappeti e sugli abiti.